Sfruttare la ricerca vocale nella SEO


11/04/2016
Luca De Berardinis
SEO specialist
sfruttare ricerca vocale seo

Grow with us, since 2003
Luca De Berardinis
SEO specialist
Sono un esperto SEO con più di 21 anni di esperienza nella pianificazione e gestione di progetti per il posizionamento organico su Google.
contatta Luca
Luca De Berardinis
Ho scritto il capitolo sulla SEO tecnica del manuale Ninja SEO Energy e tengo lezioni sulla SEO per Confindustria, Assintel, Sole24Ore Business School e Università La Sapienza.

Da un po’ di tempo a questa parte mi capita spesso di usare i comandi vocali del mio smartphone per fare ricerche su Google. Il motivo? È maledettamente comodo! Sblocco il telefono con un gesto, pronuncio “ok google!” e chiedo tutto ciò di cui ho bisogno in quel momento e in quel preciso contesto. È così semplice che anche una persona anziana o un bambino di 7 anni è in grado di farlo anche senza aver mai usato prima un motore di ricerca.

Per quanto digitare su di un touch screen sia confortevole e persino piacevole, nulla può pareggiare la semplicità e l’immediatezza del dire una frase piuttosto che scriverla. Ma, a giudicare da una ricerca svolta da Google nel 2014, sono in buona compagnia. Infatti pare che il 55% dei teenagers e il 41% degli adulti faccia una ricerca vocale almeno una volta al giorno. Sono dati del 2014 ma, in base a quello che ho letto tempo fa su Search Engine Watch, pare che questo trend sia in continua crescita.

Considera anche che oggi con i sistemi di riconoscimento vocale quali Apple Siri, Google Now, Amazon Alexa e Windows Cortana, la tecnologia per la decodifica della voce umana sta facendo passi da gigante. Ed è facile prevedere che questa tendenza continuerà il suo corso perché l’interesse dei brand nella user experience è massimo. Una cosa è certa: la smaterializzazione dei device passa anche attraverso la nostra voce e in un futuro non troppo lontano non dovremo neppure tenere in mano un telefono. Ma torniamo a noi e cerchiamo di capire perché la voce e la SEO possono essere interessanti dal punto di vista del marketing.

Cos’è la ricerca vocale di Google e come funziona

So che non vedi l’ora di conoscere le implicazioni dell’uso di questa tecnologia dal punto di vista SEO. Ma ti farò attendere ancora un po’ perché voglio che tu conosca la tecnologia che si nasconde dietro questa utilissima funzionalità.

La ricerca vocale di Google sfrutta una tecnologia denominata Natural Language Processing (NLP) per comprendere la voce degli utenti e processarla per decifrarne il significato. Il risultato di questa operazione non è sempre la solita lista di risultati della serp (dal 4 maggio le serp di Google hanno una lunghezza maggiore). Spesso Google ci risponde con una voce di sintesi, per ora abbastanza gradevole, che di fatto pronuncia la risposta alla nostra domanda.

Lo scopo della tecnologia NLP è quello di interpretare le intenzioni di ricerca dell’utente basandosi sullo storico delle ricerche precedenti e sul contesto nel quale viene fatta. Quante più ricerche vocali vengono svolte, tanto meglio il sistema apprende ed è in grado di funzionare meglio le volte successive. Apple Siri, Windows Cortana e Amazon Alexa usano una tecnologia analoga e c’è da scommettere che faranno di tutto per ottenere risultati migliori dei rispettivi concorrenti.

Ma al di là della tecnologia che permette a tutti noi di chiedere a Google “che tempo fa a Roma” esattamente come lo chiederemmo a un nostro amico, quello che realmente ci interessa e il vero motivo per cui probabilmente sei arrivato fin qui sono gli aspetti legati alla SEO. Eccoti servito nel paragrafo che segue… 😉

sfruttare ricerca vocale seo

Differenze tra ricerca scritta e vocale

I risultati che Google mostra variano molto in base a come la query viene espressa. Se la scriviamo da una tastiera il risultato sarà sicuramente diverso da quello che otterremmo facendo una ricerca vocale. Ma c’è una differenza sostanziale tra i due modi di cercare su Google.

Quando digitiamo da tastiera cerchiamo di sintetizzare il più possibile quindi usiamo le “classiche keyword” che ci permettono di racchiudere in poche parole concetti anche complessi.

Quando invece dettiamo la nostra ricerca, usiamo quante più parole possibili per esprimere al meglio le nostre intenzioni. Il motivo è semplice: parlare è più semplice che scrivere. Nel primo caso tendiamo ad essere più prolissi e precisi, nel secondo cerchiamo di risparmiare energia digitando il meno possibile.

C’è anche da dire che la ricerca vocale viene usata soprattutto dagli utenti in movimento tramite gli smartphone e molto più raramente tramite la funzione di Chrome che ti consente di dettare con il microfono del pc.  Scommetto che ti starai già chiedendo: ma allora come devo strutturare i miei testi in modo da essere più vicino agli utenti che cercano con la voce?

umanizzare i contenuti del sito
umanizzare i contenuti del sito

Umanizza i tuoi contenuti

Cosa significa umanizzare i contenuti? Vuol dire usare principalmente frasi conversazionali, ovvero periodi che rispecchiano il linguaggio naturale. Un consiglio che mi sento di darti subito è quello di usare gli avverbi Chi, Cosa, QuandoDove e Perché. Cioè tutte quelle paroline con cui di solito iniziamo una frase interrogativa o che dietro la quale si cela una richiesta di informazioni specifiche. Ecco qualche esempio:

  • chi ha ucciso Kennedy?
  • cosa significa content marketing?
  • quando è nato Papa Francesco?
  • dove è nato Fabrizio De André?
  • perché i gatti hanno paura dei cetrioli?

Fa’ in modo che ogni paragrafo del tuo articolo sia una domanda e risposta. Così facendo dai modo a Google di interpretare correttamente i contenuti del tuo post consentendogli di fatto di estrapolare la risposta giusta ad ogni domanda. Sembra assurdo dire a una persona di umanizzare i propri contenuti, me ne rendo conto! Ma è esattamente quello che dobbiamo fare se vogliamo sfruttare al massimo la vocal search di Google. Quello che devi fare è rivedere bene la tua strategia di content marketing.

windows cortana

Qual è il futuro della ricerca vocale?

Come scrive Asim Ahmed di Search Engine Watch, non abbiamo la sfera di cristallo che ci permette di vedere nel futuro di questa affascinante tecnologia. Tuttavia possiamo fare qualche piccola speculazione.

Domino’s pizza (azienda di ristorazione internazionale specializzata in pizza), dice di aver totalizzato circa 4 miliardi di dollari di vendite attraverso il suo website e la app che sfruttano la ricerca vocale. Inoltre Apple Siri, Amazon Alexa, Shazam, SoundHound, Google e la maggior parte dei produttori di tv mondiali, stanno investendo pesantemente nei sistemi di riconoscimento vocale. Pare che sia solo una questione di tempo… prima o poi la ricerca fatta a voce rimpiazzerà totalmente quella digitata.

Il futuro della SEO ci presenta nuove e interessanti sfide. Essere tra i primi a coglierle ci darà un innegabile vantaggio competitivo. Perché lasciarsi sfuggire queste belle opportunità? 😉

Il tuo team digitale dal 2003

Se hai obiettivi ambiziosi e cerchi soluzioni all'avanguardia.

Contattaci

Argoserv: il team che ti accompagna al successo digitale

Il nostro team, coeso e compatto dal 2003, studia e applica le migliori strategie, tecniche e tecnologie per portarti risultati concreti e misurabili.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER