Blog aziendale di successo: vendi e fai business col corporate blog


31/08/2015
Fabio Di Gaetano
Strategist e Department Manager
blog aziendale di successo

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Fabio Di Gaetano
Strategist e Department Manager
Dal 2003 mi occupo di marketing e strategie digitali al servizio del business e ho contribuito a fondare il team Argoserv.
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Fabio Di Gaetano
Sono autore del libro SEO Energy e fra gli autori del Manuale Ninja del Web Marketing: sono docente e formatore per Ninja Academy, la business school del “Il Sole 24 Ore” e lo IUL.
blog aziendale di successo

Il blog aziendale (o corporate blog) è un potente strumento per vendere e fare business nelle mani di aziende e professionisti di successo che:

  • sanno cos’è un blog
  • non sono alla frutta
  • hanno un budget da investire;
  • hanno una chiara strategia;
  • hanno in mente precisi obiettivi di business da perseguire;
  • sanno che i frutti dell’attività di blogging si misurano in mesi/anni;
  • vogliono sapere con certezza dove va a finire ogni centesimo investito sul web per la creazione di contenuti;
  • sanno che il blog non è un eCommerce (da solo non vende niente) ma nel tempo può rivelarsi un alleato indispensabile per accrescere visibilità, prestigio (c.t. thought leader), riconoscibilità (brand awareness) contatti interessati, generare fatturato e diventare un mezzo di supporto nella customer care.

È questo il messaggio forte e chiaro, il filo rosso lungo cui si svolgono le riflessioni di “Come vendere con il blog aziendale” l’utilissima guida scritta da Alessio Beltrami.

Il blog aziendale o corporate blog. Cos’è e a cosa serve: un caso reale di successo mancato

Niente ricette miracolose, niente promesse di Eldorado immaginari ma un lucido esame di cosa si può e cosa non si può ottenere scrivendo contenuti per il web a fini aziendali. Se credi che questo sia poco ti racconto un’esperienza reale che mi è accaduta alcuni mesi fa.

Insieme ai miei colleghi avevo preparato un piano di Inbound Marketing per una bella realtà italiana che lavora nel settore dell’automotive (produce in Italia un accessorio particolare) che nel suo campo è fra i leader. Il responsabile marketing aveva (o meglio: sembrava avere) un’idea chiara con obiettivi definiti e voleva utilizzare il content marketing per:

  1. migliorare il posizionamento sui motori di ricerca;
  2. migliorare l’immagine aziendale,
  3. preparare la strada per un e-commerce.

Dopo aver fatto il primo colloquio con l’illuminato manager ero al settimo cielo! Si poteva sviluppare un progetto interessante e lungimirante che, oltre a portare benefici alla sua attività (ed alla nostra), sarebbe diventato un caso studio ed una palestra per sperimentare nuove soluzioni di corporate blog.

Un successo sicuro insomma.
Senonché, dopo oltre 20 giorni di trattative, mi sono accorto che il cliente non sapeva cosa fosse e a cosa servisse un blog aziendale (lo immaginava come una specie di diario personale, perché l’unico blogger che aveva seguito scriveva riflessioni e pensieri brevi sugli eventi che accadevano in azienda) e non aveva la minima idea di come sfruttarlo e di come valutarne l’efficacia.

Inoltre il cliente:

  • aveva un sito trappola “proprietario” che lo legava all’agenzia che lo aveva realizzato… non era assolutamente in grado di misurare un bel niente;
  • da anni pagava agenzia web e social media agency senza avere impostato Google Analytics e senza avere alcun mezzo per valutare il ritorno delle proprie azioni di social media marketing.

La trattativa, ahimè, è sfumata ma dall’esperienza ho imparato una lezione che mi sarà utilissima per il futuro: non bisogna mai parlare il markettaro (o aziendalese come lo chiama Alessio) e bisogna ricordare sempre che in Italia c’è una profonda confusione su termini che noi marketer diamo per scontati (anche fra gli addetti ai lavori).

come vendere col blog aziendale

Per questo, per il lavoro divulgativo ed educativo di “Come vendere con il blog aziendale“, lo consiglierò al corso SEO e di Inbound Marketing di Ninja Academy fra i testi da non perdere (è un buon supporto alla diffusione della cultura digitale in ambito aziendale nel bel Paese).

Il blog infatti: “non è solo uno strumento per comunicare, ma permette di analizzare i comportamenti del lettore, comunicare con lui in modo diretto e trasformare ogni azione di marketing e comunicazione in un investimento ad alto ritorno“.

Questi sono i concetti chiave che vanno ribaditi in ogni ambito e sui quali bisogna fare un lavoro di evangelizzazione. Il web non è la “terra promessa” o il paese delle meraviglie: non basta realizzare un sito o un e-commerce per fare business.

Il web, se ben utilizzato con una chiara strategia aziendale, può trasformarsi in un alleato potente della tua attività: ma devi sapere come muoverti e cosa aspettarti (se non lo sai, prima di fare qualsiasi scelta, informati). Molti si buttano su Internet per moda e perché sono alla frutta: se fai parte di questa schiera, lascia stare, risparmierai tempo, soldi e delusioni.

Il web marketing non è il sostituto di pubblicità e advertising: il content marketing, ovvero il marketing sul web fatto utilizzando i contenuti, se integrato in un piano di inbound marketing (cioè in un percorso mirato a generare visibilità, contatti “caldi”, lead o prospect, contratti ed evangelist della tua azienda) può essere un toccasana per la tua attività online e offline purché abbia qualcosa di valido da offrire e sappia come farlo.

Il successo col corporate blog aziendale


Il corporate blog (assieme al sito aziendale) è lo strumento principe (non il solo) per veicolare i tuoi contenuti e per assicurarti il successo: ma senza una strategia, un budget, una visione, la pazienza di attendere per raccogliere i frutti (che non sono immediati), la misurazione precisa delle giuste metriche definite secondo gli obiettivi aziendali, senza sapere cosa aspettarti, senza fare un’attenta analisi costi-benefici-rischi, non andrai da nessuna parte.

Inoltre devi sapere che il corporate blog non è il mezzo migliore in assoluto (il mezzo migliore non esiste) e non è per tutti: devi valutare attentamente se diventare blogger o assumere qualcuno che scriva al posto tuo possa essere utile o no al tuo business. Infatti è questa l’unica cosa che conta: se il blog non converte, non porta frutti utili alla tua azienda o alla tua carriera, non serve.

La c.d. viralità o popolarità se non ti porta niente di misurabile è totalmente inutile. Se scopri che i tuoi mezzi e i tuoi obiettivi non sono conciliabili con un’attività di blogging, ti conviene cercare altrove la tua possibilità su Internet. Il web, pur non essendo il paese delle meraviglie, rimane comunque una delle poche terre di opportunità disponibili e anche con piccoli budget è possibile trovare la tua via al successo: anche senza sito potresti usare il traino di portali verticali, di E-bay, di Amazon, di Etsy, di Google Shopping, di un’OTA per fare business oppure potresti provare con una campagna di pay per click o con i Facebook Ads.

L’unico consiglio che mi sento di darti è di valutare l’agenzia ed i consulenti giusti per cercare di capire se oltre a fare i propri legittimi interessi, siano in grado (o abbiano intenzione) di fare anche i tuoi.

A presto! 😉

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