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Nella progettazione di un sito di e-Commerce è facile incorrere in un errore SEO molto comune: la duplicazione dei contenuti.
Come forse saprai, Google considera un contenuto (o pagina web) come duplicato quando questo è raggiungibile da due o più URL distinte.
La duplicazione di una o più pagine Web costituisce la via maestra per ottenere una penalizzazione da parte di Big G con conseguente perdita di ranking e di posizionamento nelle SERP.
All’interno di un sito di e-commerce le pagine dei prodotti di una certa categoria possono essere raggiungibili e raggruppabili secondo criteri diversi.
Come, quando e perché usare il tag Rel = Canonical (2 scenari)
Come dicevo sopra, una situazione molto frequente è quella delle pagine degli e-commerce dove, per mostrare un elenco di prodotti, si ricorre ad una serie di filtri (per nome, per prezzo, per numero di recensioni etc.). Si tratta di pagine che hanno URL distinte ma contenuti identici e questo per i motori di ricerca vuol dire una cosa sola: duplicazione dei contenuti, cioè una chiara violazione di uno dei principi cardine della SEO.
Il caso è quello illustrato qui sopra. Abbiamo 3 pagine quasi uguali che sono raggiungibili da tre URL diverse (i filtri dei prodotti). Potremmo considerare l’URL A come canonica e le altre due come duplicate. Ecco il tag <link> da inserire nella pagina canonica (e nelle altre due) per dire a Google qual è l’elenco ufficiale:
Il codice appena descritto va inserito su tutte e tre le pagine web in modo tale che Google sappia sempre qual è la pagina ufficiale e quale quelle derivate da altri criteri di ordinamento. Un altro caso da analizzare (forse meno frequente) è quello in cui dobbiamo pubblicare lo stesso articolo o post su due domini diversi. Questa situazione si verifica ogni qual volta siamo costretti a postare lo stesso contenuto su siti diversi sulla base di accordi commerciali o di marketing.
Anche in questo caso il Rel Canonical ci viene incontro chiarendo tutto con i motori di ricerca: è infatti sufficiente inserire una linea di codice su entrambi gli articoli per evitare di creare inutili fraintendimenti tra le nostre intenzioni e le percezioni di Google. Di seguito un grafico che dovrebbe chiarire lo scenario:
Rel Canonical serve molto spesso: pensa alle URL con parametri di sessione o di tracciamento.
Il tag Rel Canonical è solo un suggerimento che diamo a Google
Ci tengo a dire che il tag rel canonical è solo un suggerimento che noi webmaster e SEO diamo ai motori di ricerca. Non è affatto (come molti pensano) una direttiva. Quindi i motori sono liberi di ignorare il tag sulla base degli aggiornamenti di algoritmo o sulla storia SEO che ha il dominio da ottimizzare.
Come dire, se in passato il dominio ha fatto il furbetto, questo può essere considerato dai motori come avere la fedina penale sporca con conseguente perdita di credibilità. Checché se ne dica, la storia SEO di un sito/dominio è determinante ai fini dell’acquisizione di ranking via via crescenti. Qual è la tua esperienza? 😉
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